Amanda Knox fa ritorno in Italia per affrontare la sentenza sulla calunnia a Firenze
Amanda Knox farà ritorno in Italia per partecipare all’udienza della Corte d’assise d’appello il 5 giugno a Firenze. L’ex coinquilina di Meredith Kercher, in passato accusata dell’omicidio insieme al suo allora fidanzato Raffaele Sollecito, viaggerà dagli Stati Uniti per essere presente all’udienza che dovrà stabilire se vi sia stata o meno calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, proprietario di un pub a Perugia che Knox aveva inizialmente accusato dell’omicidio prima di indicare Rudy Guede.
L’udienza prevede le possibili repliche da entrambe le parti, sia da parte di Knox che da parte di Lumumba, seguite dalla sentenza. La procura generale di Firenze ha richiesto la conferma della condanna già scontata da Knox, prima di essere assolta in appello per l’omicidio di Meredith.
Secondo i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, Amanda Knox è considerata “una vittima” della violazione dei diritti di difesa e del “processo mediatico”, pertanto dovrebbe essere assolta.
Lumumba si è costituito parte civile nel processo, assistito dall’avvocato Carlo Pacelli che ha chiesto la conferma della responsabilità di Knox per calunnia, nonostante sia stato successivamente assolto da ogni accusa. Se Lumumba sarà presente in aula, avrà l’opportunità di incontrare di persona Knox.
La condanna di Knox per calunnia era stata confermata in via definitiva, ma successivamente l’americana si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha riconosciuto la violazione delle garanzie difensive durante gli interrogatori della notte del fermo. Di conseguenza, la Cassazione, su richiesta della difesa, ha applicato il nuovo articolo 628 bis del codice di procedura penale, annullando la sentenza precedente e rimettendo gli atti al giudice per valutare se il memoriale scritto la mattina del 6 novembre, basato sulle dichiarazioni di Knox, possa costituire calunnia.