Il mistero della magnetoricezione negli animali: come si orientano con il campo magnetico terrestre
La capacità degli animali di percepire e utilizzare il campo magnetico terrestre per orientarsi e migrare è un fenomeno affascinante noto come magnetoricezione. Gli uccelli e alcune specie marine come le tartarughe sono in grado di sfruttare questo senso per la navigazione, ma i dettagli precisi di come funzioni rimangono ancora un enigma per gli scienziati.
Gli studi hanno identificato diverse possibili vie attraverso le quali gli animali potrebbero percepire il campo magnetico, tra cui l’uso di proteine sensibili alla luce chiamate criptocromi, la presenza di cristalli di magnetite nel corpo e la simbiosi con batteri magnetotattici. Tuttavia, non sono ancora state identificate con certezza le cellule e gli organi coinvolti in questo processo.
Alcune specie marine, come le tartarughe e i salmoni, sembrano utilizzare una sorta di mappa magnetica per orientarsi, mentre pesci come gli squali possono percepire variazioni del campo elettrico grazie alle ampolle di Lorenzini sul loro muso. La presenza di magnetite nel corpo di animali come pesci e uccelli potrebbe essere legata alla capacità di percepire il campo magnetico, ma i dettagli di questo meccanismo rimangono ancora poco chiari.
Gli esperimenti condotti con uccelli migratori come i pettirossi sembrano supportare l’ipotesi che i criptocromi negli occhi siano coinvolti nella percezione del campo magnetico e nell’orientamento. Tuttavia, molti dettagli su come esattamente gli animali utilizzino questo senso rimangono ancora da scoprire.
In definitiva, la magnetoricezione negli animali rimane un campo di studio affascinante e in continua evoluzione, con molte domande ancora senza risposta.