Negli ultimi anni, la psicoterapia online ha conosciuto un’esplosione di popolarità, favorita anche dalla diffusione della pandemia. Nuove piattaforme hanno rivoluzionato il modo in cui pazienti e psicoterapeuti si incontrano, ma quali sono le condizioni di lavoro per gli psicoterapeuti? Fanpage.it ha intervistato alcuni professionisti per svelare i retroscena di questo settore in crescita.
In Italia, diventare psicoterapeuta è un percorso lungo e complesso: laurea quinquennale in Psicologia, tirocinio, esame di stato e specializzazione. Anche completando tutto nel minor tempo possibile, servono almeno dieci anni per ottenere il titolo. Tuttavia, una volta ottenuta la qualifica, gli ostacoli non mancano, tra la crescente concorrenza e i costi per aprire uno studio privato.
Il 2020 ha portato una novità inaspettata: l’arrivo del Covid-19. La pandemia ha messo in luce l’importanza della salute mentale, spingendo sempre più persone a cercare supporto psicologico. Tuttavia, con le restrizioni in atto, l’accesso agli psicologi tradizionali è stato complicato. In questo contesto, le piattaforme di psicoterapia online hanno visto un aumento esponenziale di utenti, attratti dalla comodità e dai costi accessibili.
Nonostante la fine della pandemia, molte di queste piattaforme continuano a prosperare come modelli di business di successo. Tuttavia, si parla poco delle condizioni di lavoro degli psicoterapeuti che vi collaborano. Per questo, Fanpage.it ha raccolto le testimonianze di due psicologi, chiamati Marco e Paola per garantire l’anonimato, che lavorano con queste piattaforme. Questi professionisti hanno condiviso i pro e i contro della loro esperienza.
La situazione degli psicologi in Italia è complessa. L’aumento esponenziale del numero di professionisti, unito alla scarsa presenza di opportunità lavorative adeguate, ha reso il settore altamente competitivo. Molti psicologi si trovano a dover affrontare la difficoltà di avviare la propria carriera e di garantirsi una clientela stabile. Inoltre, i dati mostrano che la retribuzione media per un laureato in psicologia a cinque anni dal conseguimento del titolo è di soli 1.017 euro netti al mese, secondo un’indagine di AlmaLaurea del 2019.
“Lo stipendio non è adeguato”, afferma uno degli intervistati, evidenziando le sfide economiche che gli psicoterapeuti devono affrontare nel contesto attuale.Quando abbiamo incontrato Marco, un giovane psicoterapeuta, traspariva la sua soddisfazione nel praticare la professione per cui si era preparato a lungo, pur esprimendo qualche riserva sulle condizioni contrattuali. “Sono onesto, non vedo problemi per i pazienti. Gli svantaggi potrebbero riguardare piuttosto gli psicoterapeuti assunti, spesso sottopagati”, ha dichiarato apertamente.
La questione dei compensi per gli psicoterapeuti che collaborano con queste piattaforme non è uniforme e varia da caso a caso. Secondo A., in una seduta dal costo di circa 50 euro, la piattaforma trattiene circa 20 euro, lasciando al professionista circa 30 euro lordi, soggetti a tasse come collaboratori con partita IVA. In confronto, il costo medio di una seduta in uno studio privato è almeno il doppio.
Nonostante i limiti economici, Marco riconosce i vantaggi di lavorare con queste piattaforme all’inizio della carriera, permettendogli di acquisire rapidamente una clientela che altrimenti sarebbe stata difficile da raggiungere. Questo modello sembra essere un trampolino di lancio per molti giovani psicoterapeuti, offrendo loro l’opportunità di avviare la propria carriera con l’obiettivo di diventare indipendenti in futuro.
La storia di Sara, un’altra psicologa, evidenzia la diversità di prospettive tra i professionisti. Dopo aver collaborato con le piattaforme per alcuni anni, ha scelto di chiudere il suo studio per dedicarsi interamente alla terapia online, sia tramite le piattaforme che come professionista indipendente. Sara ha riconosciuto i vantaggi di questa modalità di lavoro, permettendole di raggiungere pazienti altrimenti inaccessibili e di ottenere un compenso soddisfacente dopo aver sostenuto le spese dello studio.
La terapia online, emersa come risposta alla pandemia, ha reso l’accesso alla psicoterapia più agevole in un momento di profonda necessità. Tuttavia, tra gli stessi psicoterapeuti sorgono opinioni contrastanti riguardo alle piattaforme online. Alcuni professionisti sottolineano la libertà etica nel lavoro con i pazienti, nonostante le indicazioni fornite dalle piattaforme, mentre altri evidenziano alcune limitazioni e adattamenti necessari nel passaggio alla terapia online.
In conclusione, le piattaforme di terapia online rappresentano una risorsa preziosa per molti psicoterapeuti, offrendo opportunità di lavoro e di crescita professionale, pur sollevando questioni etiche e pratiche da considerare attentamente.Le piattaforme di terapia online stanno rivoluzionando il modo in cui pazienti e psicoterapeuti si incontrano, offrendo nuove opportunità di lavoro e di accesso ai servizi psicologici. Marco e Sara, due psicoterapeuti che collaborano con queste piattaforme, condividono le loro esperienze e punti di vista su questo innovativo approccio alla terapia.
Marco sottolinea l’importanza delle linee guida fornite dalle piattaforme per mantenere un rapporto efficace con i pazienti, specialmente in situazioni di distanza emotiva. Sebbene la libertà decisionale rimanga nelle mani del professionista, i consigli dei supervisori possono essere preziosi per gestire al meglio le relazioni terapeutiche.
Quando si tratta di raccomandare le piattaforme a un amico, le opinioni di Marco e Sara divergono leggermente. Mentre Sara elogia il servizio offerto e la positiva esperienza lavorativa, Marco esprime riserve sulla modalità di assegnazione dei pazienti agli psicoterapeuti tramite un questionario iniziale. Marco preferirebbe consigliare direttamente un professionista conosciuto anziché affidarsi alla casualità della selezione online.
Queste diverse prospettive evidenziano le sfumature del lavoro con le piattaforme di terapia online e la complessità delle decisioni legate alla scelta di un terapeuta. Mentre alcuni professionisti apprezzano l’accessibilità e la varietà di pazienti offerti dalle piattaforme, altri preferiscono un approccio più personalizzato e basato su relazioni preesistenti. In definitiva, la terapia online rappresenta una risorsa preziosa, ma la scelta del terapeuta resta una decisione personale che richiede attenzione e valutazione.