La riforma della giustizia suscita proteste nell’Associazione nazionale magistrati, con minacce di sciopero. Il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, critica il “chiaro intento punitivo” della riforma, sottolineando che minaccia l’indipendenza della magistratura. Il disegno di legge Nordio prevede una serie di cambiamenti radicali nel sistema giudiziario italiano, tra cui la separazione delle carriere tra pubblico ministero e giudice. Casciaro contesta questa separazione, sostenendo che minerebbe l’equilibrio tra accusa e difesa nel processo. L’Anm si prepara a una forte mobilitazione, inclusa la possibilità di un referendum, per contrastare la riforma e difendere l’indipendenza della giustizia.