Greenpeace sottolinea l’urgenza di proteggere il Mediterraneo di fronte alla diffusione dei Vermocane
Greenpeace ha evidenziato l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo, con la diffusione sempre più ampia dei Vermocane, una specie dannosa per l’ecosistema marino e per la salute umana. Valentina Di Miccoli, della campagna “Mare” di Greenpeace Italia, ha sottolineato che la biodiversità del Mediterraneo è minacciata dai cambiamenti climatici e che la creazione di aree marine protette è essenziale per contrastare tali impatti.
Il Vermocane, un anellide predatore nativo delle acque calde, si sta diffondendo sempre di più nel Mar Mediterraneo Centrale, con avvistamenti lungo il Mar Tirreno e l’Adriatico. Questa invasione è correlata all’aumento delle temperature del mare e rappresenta un chiaro segnale dei cambiamenti in corso.
Il progetto Mare Caldo, condotto da Greenpeace Italia e il DISTAV di Genova, ha evidenziato come il cambiamento climatico stia influenzando la distribuzione delle specie marine termofile. Monitorando le Aree Marine Protette italiane, il progetto ha rilevato un aumento significativo della presenza del Vermocane, con effetti negativi sulla biodiversità e sull’ecosistema marino.
Greenpeace sottolinea l’importanza di proteggere le aree marine e di ratificare il Trattato globale per la protezione degli oceani per raggiungere l’obiettivo di proteggere il 30% dei mari entro il 2030. La creazione di una rete efficace di aree marine protette è fondamentale per preservare la salute degli oceani e contrastare i cambiamenti climatici.