Roberta Manfredi rivela il lato intimo di Nino Manfredi a vent’anni dalla sua scomparsa
Vent’anni dopo la morte di Nino Manfredi, avvenuta il 4 giugno 2004, sua figlia primogenita, Roberta, offre uno sguardo inedito e personale sull’attore. In un’intervista con Emilia Costantini per il Corriere della Sera, Roberta Manfredi condivide un ricordo commovente dell’ultimo incontro con suo padre:
“Un ricordo brutale. Era intubato, disteso sul letto d’ospedale, ma riusciva a comunicare con gli occhi. La sua impotenza era straziante, la sua fame di comunicare era il fulcro della sua esistenza.”
Roberta dipinge Nino Manfredi come un uomo le cui radici contadine si riflettevano nei suoi principi di non sprecare il cibo e di vigilare affinché non ci fossero avanzi da consumare. Descrive il padre come “assente” nella vita familiare, concentrato sul suo lavoro di attore, e ricorda che quando era a casa, il silenzio regnava sovrano poiché era spesso immerso nel lavoro con gli sceneggiatori per sviluppare nuovi progetti. Lo descrive come “severo, rigoroso, soprattutto con se stesso. Un uomo frugale e parsimonioso”. Tuttavia, Nino Manfredi era anche noto per la sua generosità verso i colleghi più giovani e inesperti, sempre disponibile con chiunque lo fermasse per strada.
Roberta rivela anche dettagli sulla relazione di suo padre con l’indossatrice Erminia Ferrari, sua compagna per tutta la vita. Nonostante le scappatelle di Nino Manfredi, Erminia dimostrò grande pazienza, affrontando ogni tradimento con ironia e accettazione. Roberta sottolinea che le infedeltà erano comuni nel mondo degli attori e che sua madre capì che non poteva cambiarlo. Da una di queste relazioni extraconiugali nacque Tonina, figlia dell’attore e di un’interprete bulgara conosciuta a Sofia.