La proposta della Lega di affidare all’Avvocatura dello Stato le indagini su possibili reati commessi da agenti di polizia durante il servizio ha scatenato polemiche tra le opposizioni. Secondo l’emendamento presentato al ddl Sicurezza, i pubblici ministeri verrebbero esclusi da queste indagini, che riguarderebbero episodi di violenza o uso improprio della forza da parte delle forze dell’ordine. La norma prevede che l’Avvocatura dello Stato si occupi di accertare la legittimità delle azioni degli agenti e il rispetto dei protocolli operativi, privando di fatto i magistrati del potere di gestire tali indagini. Le opposizioni hanno duramente criticato la proposta, definendola una “follia” e sottolineando il rischio di creare un regime speciale per le forze dell’ordine, in contrasto con i principi democratici e di divisione dei poteri.