Nino D’Angelo rivela il suo percorso: dal razzismo alle celebrazioni al Maradona
A poche settimane dal suo atteso concerto allo stadio Maradona il 29 giugno, Nino D’Angelo si prepara a celebrare la sua carriera in un luogo che ha segnato profondamente la sua storia artistica. Noto per successi come “Quel ragazzo della curva B” e “Forza Napoli”, il cantante di San Pietro a Patierno ha recentemente condiviso con La Stampa la sua esperienza personale con il razzismo e i pregiudizi.
In un’intervista toccante, Nino D’Angelo ha raccontato di essere stato vittima di pesanti insulti e tentativi di sabotaggio nella sua carriera, descrivendosi come “il ragazzo col caschetto emblema del terrone” che ha dovuto affrontare le avversità con determinazione. Solo in seguito è riuscito a riconoscere e affrontare gli episodi di razzismo che hanno segnato il suo percorso artistico.
Il cantante ha svelato che i pregiudizi erano particolarmente radicati nella sua stessa città, Napoli, divisa tra diverse realtà sociali. Inizialmente confinato ai teatri di periferia nonostante il successo discografico, Nino D’Angelo ha raccontato di aver ricevuto scuse da coloro che in passato lo avevano discriminato.
Riguardo al concerto imminente, Nino D’Angelo ha spiegato che l’ispirazione per l’evento è nata dalla volontà di celebrare la parte della sua discografia legata a un periodo cruciale della sua carriera. Con profonda gratitudine verso il suo passato e il sostegno del pubblico, il cantante ha espresso il desiderio di dedicare la serata “all’artista col caschetto”, riconoscendolo come il vero eroe dietro il suo successo attuale.
Il concerto del 29 giugno si prospetta quindi come un momento di celebrazione e riflessione per Nino D’Angelo, che intende onorare il suo passato e ringraziare coloro che lo hanno sostenuto lungo il cammino artistico.